La storia di Bibbo valica le culture e le lingue, lo dimostra uno degli episodi svoltosi nella cittadina lacustre di Sarasia, dove Andrew e il suo gruppo di amici trentenni del Wiltshire avevano deciso di passare una settimana di relax.
Il paesino era piccolo ma piuttosto vitale, i giovani inglesi si erano stupiti di quanti tedeschi e olandesi circolassero da quelle parti, alcuni per vedere quelle zone affrontavano lunghi viaggi in bus di parecchie ore. Le caratteristiche botteghe gastronomiche e alimentari spuntavano in ogni angolo ricolme di prelibatezze di ogni genere, colorate dal giallo delle bottiglie di limoncello e dal rosso delle conserve di pomodoro.In questo tripudio del gusto Andrew e i suoi sodali non si erano certo trattenuti: avevano sperimentato quasi ogni ristorante del paese, fosse esso indicato sulle loro guide turistiche o meno.
Una sera, dopo l'ennesima ottima cena, la voglia di rientrare in albergo latitava, erano solo le 23.00 e in estate a quell'ora la notte sa essere molto giovane, così un locale chiamato Il Buscione aveva attirato la loro attenzione. In particolare li aveva incuriositi il cameriere che stava servendo ai tavoli una coppia di tedeschi mentre pensando di non essere ascoltato diceva <<'sti crucchi conquistano l'Europa e poi non sanno nemmeno scegliere un cazzo di panino>>.
I giovani inglesi si erano seduti a un tavolo speranzosi che cameriere si facesse loro incontro con il blocchetto delle comande ma erano rimasti delusi, a prendere la loro ordinazione ci aveva pensato il padrone del locale, un signore sulla cinquantina con i capelli sale e pepe dal fascino latino. La serata era proseguita fino a notte fonda tra roboanti risate: si sa infatti che gli inglesi sono soliti abbandonarsi a risate sguaiate tali da risultare eccessive persino per gli italiani.
Verso le 02.30 il padrone del locale si era avvicinato al tavolo con un foglietto su cui era riportato il totale dovuto per le consumazioni << sorry, we have to close. That's the check>> aveva detto in un inglese abbastanza stentato. Andrew, cosciente che né lui né i suoi amici fossero in grado di tornare a piedi in albergo, aveva approfittato e prima che questi rientrasse nel locale aveva chiesto <<can you call a taxi please?>> ricevendo in risposta solo un rapido cenno con la testa.
Cinque minuti dopo la serranda era stata abbassata portando con sé un boato che era risuonato per tutte le piccole viuzze circostanti. Il gruppo di amici si era messo ad attendere il taxi richiesto sul sagrato di una chiesa che fiancheggiava la statale, ma dopo quasi mezzora di attesa la macchina bianca con l'insegna luminosa sul tettuccio non era ancora apparsa nemmeno in lontananza. Andrew spinto dalle vivide proteste degli amici era tornato al locale dove dopo aver bussato alla porta di servizio era apparsa una donna sulla cinquantina dai lunghi capelli biondi e la notevole ricrescita << ci sono problemi?>> chiedeva sorpresa. Andrew, sforzandosi di essere lucido aveva replicato <<no….the... taxi..>>, ma era stato bruscamente interrotto dalla signora scocciata << senti vi ho detto che arriva! lo abbiamo chiamato, ora dobbiamo andare via. Buona notte>> stava ancora finendo la frase quando aveva già parzialmente chiuso la porta in faccia all'inglese, il quale si era rassegnato a tornare così dai suoi sodali sperando di vederli già sulla macchina bianca del taxi. Le sue speranze erano però completamente vane, della macchina non vi era traccia e del tassista men che meno, così dopo altri venti minuti di attesa Andrew aveva perso completamente la pazienza e a passo spedito quanto barcollante era ritornato alla porta che gli era stata bruscamente chiusa davanti al naso. A pugno serrato aveva cominciato a battere violentemente sulla porta gridando <<hey bastards, where is this fucking taxi?!!>>. Non erano passati molti secondi che sulla soglia si era palesato lo svogliato cameriere visto a inizio serata, nella mano destra stringeva un coltello da cucina lungo due spanne dalla lama lucida quanto il platino e sul volto c'era un'espressione stanca quanto assente, tuttavia il tono si era rivelato basso ma molto poco dialogante << what the f**k do you want man?!>>.
Andrew senza che il suo cervello avesse nemmeno il tempo di formulare un pensiero aveva urlato <<BIBBO!!!>> correndo via a perdifiato, ma la paura e l'ubriachezza avevano ormai avuto il sopravvento, si era così piegato di fianco a un muro vomitando tutto ciò che aveva bevuto durante quella che, fino a un'ora prima, era stata una splendida serata. La vista si era fatta sempre più scarsa e sfocata fino a piombare in un buio totale nonostante sopra di lui vi fosse un enorme lampione.
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