Il Lazio non è certo la regione più calda d'Italia in agosto, tuttavia sa far sentire molto bene quell'afa umida che si attacca alla pelle e non va più via, che riempie i polmoni togliendoti quasi il respiro. Angelo e Luigi aspettavano il treno sotto una tettoia rovente da appena dieci minuti quando esso si era palesato finalmente tra i muraglioni in tufo che contornano la stazione di Velletri, il tipico luogo di provincia che sa ancora troppo di campagna per essere veramente considerata città nonostante le diverse migliaia di abitanti che la abitano.
I due amici non avevano quindi esitato a salire sul treno, passando così dal caldo soffocante della stazione all'aria condizionata sparata a tal punto da dare più fastidio che sollievo. Seduti su due sedili uno in fronte all'altro riassaporavano già con malinconia la vacanza che era ormai agli sgoccioli: << comunque figa, non è possibile, eravamo partiti una settimana fa al grido di "a casa dei miei solo caldo, zanzare e noia" e mi hai fatto finire tra drogati e mignotte! Devo smettere di darti retta>> aveva detto Angelo sbuffando con un sorriso mentre i suoi occhi azzurri vagavano sul canneto selvatico che aveva parzialmente invaso i binari della stazione poco più in là. Luigi era scoppiato subito a ridere <<oh io ti giuro che non me l'aspettavo! Vallo a sapere che un vecchio amico di villeggiatura si è lanciato nel mercato della cannabis e la vicina dei miei è diventata una celebrità del mondo a luci rosse locale>>.
Tre giorni prima erano usciti in paese e, come ogni sera, avevano bevuto un Moscow Mule al Bar Frescaccia in una delle piazze velletrane più frequentate dai giovani. Luigi aveva scorto in lontananza Massimo, l'ultima volta che lo aveva visto avevano 14 anni e giocavano a pallone tra i campi, ora invece era diventato un ragazzo molto alto, capelli cortissimi e giubbotto di jeans; di fianco a lui c'era Aurelia, la ragazza non tradiva affatto il nome, aveva infatti delle fattezze tondeggianti e la pelle tendente all'olivastro tipica delle ragazze dell'agro pontino. Per Luigi lei aveva significato il primo bacio della sua vita e pertanto non aveva esitato a sbracciarsi per farsi vedere dalla coppia. <<no! vedi chi ce sta!! ma che fine avevi fatto, saranno tre o quattro estati che nun te becco!>>, Massimo sembrava vivamente sorpreso e contento di vedere il vecchio amico d'infanzia. Erano seguite le dovute presentazioni con Angelo e le susseguenti chiacchere di rito. Nel ricordare i vecchi momenti di gloria Massimo, come tutti i fumatori, aveva stretto quella che era troppo grande e tozza per essere una normale sigaretta, <<toh, essenza di rosmarino immagino!>> aveva scherzato Luigi con un filo di ironia. <<eh che ce voi fa, me dà 'n senso de relax unico! che poi pe' na cannetta che sarà mai, ce so cose molto peggiori! comunque la mia fama è nulla in confronto a quella che ha la nostra adorata Aurelia>> aveva detto facendole l'occhiolino << 'a chiamano a reggina d'à pecorina! te lascio immaginà come se sia guadagnata sto titolo>> aveva concluso sollevando le sopracciglia e strabuzzando gli occhi. Angelo a queste dichiarazioni era rimasto di sasso e aveva scambiato con Luigi un'occhiata perplessa lasciando scivolare l'episodio senza insistervi sopra.
Nel treno era calato un silenzio irreale quando dagli altoparlanti del vagone si era sentito un sinistro gracchiare e subito dopo era partita a tutto volume la Cavalcata delle Valchirie di Wagner. I due amici si erano guardati basiti senza risposte fino a che in modo del tutto imprevisto si trovarono ad urlare all'unisono <<BIBBO!!!!!>>. Dopo pochi secondi la musica si interruppe e il silenzio tornò ma i due amici non si erano capacitati di quanto accaduto rimanendo a fissarsi immobili. Quando entrò il capotreno a chiedere i biglietti come se niente fosse i due chiesero <<ma la musica perché? cioè...perché Wagner?>>. Il capotreno guardò i due sospettoso <<ci sono problemi? guardate che io non ho nulla contro quelli come voi. Non c'è stata nessuna musica!>>. I due amici capirono istantaneamente che c'era qualcosa che non tornava ma preferirono evitare nuove domande, si misero a sedere interrogandosi se fosse stato solo un allucinazione oppure un fatto vero.
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