Sezioni di Bibbo

lunedì 2 dicembre 2019

LE ORIGINI DI BIBBO

La leggenda narra che vi fosse uno studente di nome Libero che frequentava l’università ed era animato da un forte fervore politico, in particolare si era affiliato al collettivo Pantera, notoriamente tra i più attivi ed estremi della sinistra universitaria. Era un ragazzo dalla corporatura piuttosto imponente, capello lungo castano tendente al riccio e abbigliamento curiosamente borghese per essere un sinistroide dei più accesi.
Quel giorno di maggio era cominciato male: a Zelo Surrigone, dove viveva, avevano sospeso all’alba il servizio idrico a causa di lavori, rendendo così inutilizzabile il wc di casa e di conseguenza impossibili le funzioni corporali che mediamente urgono la mattina. Di per sé la cosa non era grave, resistere fino all’università non è cosa impossibile quando il tragitto in treno è di soli venti minuti. La sfiga è però particolarmente nota per avere una partnership con le compagnie di trasporto treni, e proprio uno dei consueti ritardi mensili da mezzora funestava il treno che doveva portare Libero in università, facendo così passare il guasto del wc da piccolo inconveniente a tremendo disagio. Quando il viaggio del treno era ormai alle porte di Milano, Libero avvertiva crampi al basso ventre degni del travaglio di una partoriente.
Come recita Arthur Bloch ne La legge di Murphy "Se qualcosa può andar male, lo farà" pertanto appena entrato nei bagni dell’università Libero aveva subito notato che tutte le cinque porte dei wc davanti a sé erano inspiegabilmente serrate. Provando a bussare ad alcune di esse aveva sentito in un paio di casi una seccatissima voce «occupato!!». In altri casi c’erano stati dei mugugni, ma per la porta che si trovava in fondo non c’era stato alcun responso. Era in quella l’ora più dura per lui, il suo corpo lo stava per abbandonare dopo tante ore di resistenza ostinata, ma si sa che proprio quando l’essere umano si trova nei momenti di grande disperazione trova le soluzioni più geniali che spesso sono anche le più semplici: le porte si scardinano. In quel momento le sue mani avevano afferrato la maniglia cercando di tirare il più possibile verso l’alto, era riuscito anche a infilare la punta della suola nella fessura inferiore della porta. Erano serviti quattro potenti trazioni prima che la porta venisse via con gran parte dello stipite in legno che la definiva, ma proprio mentre Libero aveva così eliminato l'ostacolo tra sé e la liberazione corporea un ragazzo molto alto e longilineo con dei folti capelli castani mossi era entrato nel bagno e, vedendo la scena, aveva strabuzzato gli occhi gridando «BIBBO!!!!» scappando spaventato.
Da allora un piccolo gruppo di ragazzi diffonde questa mistica espressione che ha in sé un senso sibaritico e catafratto al contempo, riuscendo così a risultare adatta per tutte le occasioni di stupore e gioia quotidiane, ma senza dimenticare che all’occorrenza può essere anche usata per momenti di delusione e indignazione.
Perciò anche tu, caro lettore, sperimentala e scoprirai quanto possa essere liberatorio un bel "Bibbo!" detto al momento giusto.

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