Molti pensano che le case e le baite di montagna siano solo luoghi ameni, abitati da ottantenni che vi si ritirano per gli anni della pensione, nulla di più falso. Accade spesso che molte di queste abitazioni siano molto richieste da combriccole di ventenni per potervi passare l'ultimo giorno dell'anno in totale libertà. Quando Vincenzo propose a Luigi di passare l'ultimo dell'anno con la sua compagnia, questi esitò prima di accettare: sapeva infatti che quella compagnia era frequentata da alcuni dei più grandi bevitori che tutta la provincia nord-orientale del Piemonte avesse mai conosciuto, tuttavia per Luigi non vi erano grandi alternative, o quello, o la notte di san Silvestro l'avrebbe passata a casa con i suoi genitori che litigavano in continuazione.
Fu così che accettò, avrebbe passato un paio di giorni in una baita nel pieno di una valle a due passi dal confine svizzero. Quando due giorni dopo parcheggiò la sua Fiat Punto nera in un parcheggio sterrato a mezzora di cammino dalla meta, lo aspettavano Vincenzo e gli altri che, dopo la camminata in mezzo al bosco, arrivati all'ingresso della baita cominciarono subito a trafficare con la legna per il fuoco. Luigi intuì immediatamente che era molta più di quanta ne sarebbe servita per una casa di quelle dimensioni, ma pensò che da quelle parti potesse fare veramente molto freddo la notte.
Un ragazzo in particolare, Alfredo, era particolarmente eccitato dall'idea di essere lì <<oh cazzo, stai attento allo zaino con gli alcolici, senza quelli bestemmio fino all'anno prossimo chiaro?>> aveva detto a un congiunto della combriccola.
Erano passate alcune ore dall'arrivo, molti avevano cominciato a sistemare tutto il contenuto degli zaini, altri a preparare il mangiare e altri, inevitabilmente, avevano stappato già le prime birre che durante la cena a base di pasta mal condita avevano incrementato una lunga fila di bottiglie vuote nella cucina. Verso le 22.30 la situazione era già piuttosto compromessa: Vincenzo dopo tre bicchieri di Negroni Sbagliato aveva afferrato una sedia in legno al grido <<io brucio tutto!!!brucio pure la carriola!!!>> scagliando poco dopo una sedia intera di legno nel camino, mandando lapilli incandescenti e fumo per tutta la sala assieme al conseguente rischio di un incendio che solo il caso volle evitare. Il rischio sembrava però essere il suo mestiere, pochi minuti dopo si denudò completamente e utilizzando una pinza da camino vi aveva stretto il proprio pene urlando <<daaaahh!! come lo volete? ve lo faccio al forno o alla griglia con un poco di sale?>>
Poco dopo la mezzanotte, che non era stata festeggiata per l'alto tasso alcolico che aveva fatto perdere completamente la cognizione dell'evento a tutti, Luigi cominciò a sentire l'aria molto pesante, quasi irrespirabile, ma senza capire se ciò fosse dovuto all'alcol. Di tutta risposta cominciò a spogliarsi dopo essersi reso conto di essere madido di sudore, ma alzati gli occhi, vide Vincenzo davanti al camino che buttava l'ennesimo ciocco di una grossa catasta luminescente, mentre affianco a lui stava un ragazzo biondo completamente sdraiato per terra che teneva le labbra come se vi stringesse una cannuccia e inspirava facendo uno strano sibilo. Immediatamente Luigi si rese conto di non riuscire più a stare in piedi e si buttò anche lui sul pavimento, sentendone immediatamente sollievo sia per il fresco del pavimento, sia per la respirazione che era diventata immediatamente più semplice. Attorno a lui vide tutti gli altri mezzi addormentati, solo due ragazzi si ostinavano a pomiciare senza sentire il caldo e l'aria irrespirabile. Trascinatosi alla porta riuscì ad aprirla e immediatamente fu travolto dall'aria gelida della notte cominciando a tremare già dopo pochi minuti. Si accorse però che tutti gli alberi attorno alla baita erano avvolti da un tenue bagliore che proveniva dalla casa, alzati gli occhi si rese conto, capì il perché di quel caldo: dal comignolo uscivano le fiamme, tanto era alimentato il camino. Sgranati gli occhi urlò <<BIBBO!!>> cominciando a correre attraverso il sentiero, ma dimenticandosi di esser in maglietta a maniche corte nel pieno di una vallata.
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