I momenti di gruppo, alle superiori, sono forse quelli che rimangono scolpiti indelebili nella mente di ogni persona per tutta la vita. Ilaria era tra gli alunni più bravi della classe quando era stata diffusa la notizia da parte del professore di Educazione Civica: che chi voleva avrebbe potuto partecipare a due giorni di convivenza in una baita di montagna, lei aveva storto un poco il naso sul momento, sapeva che quel tipo di situazioni preludevano solo a notti insonni, alcool e canne a profusione.
Si era tuttavia lasciata convincere dalla compagna di classe Maria, che tra tutte le ragazze della classe era quella che più di tutti sembrava capirla. La settimana seguente, di giovedì, finita la lezione delle 14, sarebbero tutti partiti per il piccolo paesino di Cavazzone, dove si trovava la baita che li avrebbe ospitati per le quarantott'ore seguenti.
Appena arrivata la combriccola di ragazzi sembrava essere estremamente a suo agio con gli ambienti della casa: la cucina in particolare, dove avevano già sistemato gli alcolici e i viveri. Alcuni già cominciavano a ipotizzare il menù della cena, che sarebbe stata servita tre ore dopo su un grande tavolo di granito situato all'ingresso della baita. L'atmosfera era particolarmente rilassata e anche quei piccoli livori adolescenziali che serpeggiavano tra i banchi tutti i giorni, sembravano magicamente dissolti.
La cena si era protratta per più di due ore e mezza tra una chiacchiera e l'altra, così dopo che anche un pandoro sopravvissuto al natale era stato consumato, Ivo aveva rotto gli indugi << raga, ma il caffè?>> aveva detto piuttosto provato dai molti bicchieri di vino bevuti. Ilaria aveva deciso di prendere la palla al balzo per sentirsi utile, dato che non era riuscita a farsi spazio durante la preparazione della cena. <<quanti ne devo fare?>> aveva esordito preparandosi a contare le mani alzate. Una volta in cucina aveva cominciato a riempire la moka più grande che c'era, quella da 12 tazze, ma come al solito Manuel, il suo spasimante di sempre, l'aveva seguita per qualche momento intimo in cucina. Era il tipico studente disinibito, svogliato e provocatore che non perdeva mai occasione per mettere in imbarazzo la povera Ilaria, che però non disdegnava le sue attenzioni. Non appena questi cominciò a baciarle il collo, Ilaria smise di porre troppa attenzione alla caffettiera, riuscendo lo stesso a metterla sul fuoco e accendere il fornello. Nei momenti seguenti Manuel non esitò a prenderla di peso cominciando a spogliarla lentamente, totalmente disinteressato dalla presenza dei compagni nell'altra stanza.
Poco prima che il reggiseno le venisse slacciato, Ilaria sentì un fischio acuto e poi uno scoppio fortissimo: la caffettiera era esplosa, sui muri c'erano buchi e tracce di caffè bruciacchiato. La caldaia del caffè si era addirittura conficcata nell'intonaco tanto era stato forte lo scoppio sul fornello.
In quel momento Clara entrò nel locale richiamata dall'esplosione e vedendo i due amanti mezzi svestiti assieme ai resti della moka scoppiò a ridere urlando <<BIBBO!!>> .
Tutt'oggi l'insegnante Biralli, a pochi anni dalla pensione e dopo molti cicli di studenti,si chiede che ci faccia quel buco nella cucina della sua casa vacanze.
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